Nel 2014, ossia l’anno dopo l’uscita di ‘Universal Laws‘, sono tornato a vivere in Italia, e per vari motivi non ho più avuto la possibilità di dedicarmi in modo continuativo al mio hobby musicale.
Detto ciò, ogni tanto sono riuscito e riesco tutt’ora a registrare qualcosa, sempre per puro divertimento, e nel 2022 ho deciso di mettere insieme sette di queste nuove registrazioni, scelte tra quelle che stavano bene ascoltate in sequenza, e ho fatto uscire questo album.
why-fi – sir joe
L’idea per questo brano mi è venuta in un periodo in cui ascoltavo a manetta ‘Fireflies‘ di Owl City. Magari sarò l’unico a trovarci un nesso, ma a me sembra che qualcosa di quella canzone sia finita qui dentro, per lo meno come atmosfera.
Questo è anche l’unico brano in cui partecipa mia madre, come voce di supporto femminile.
Qui abbiamo un testo che prende di mira una certa categoria di persone, un po’ come avevo fatto in ‘New Culture Theory’. Mentre in quel caso avevo messo nel mirino chi scrive in modo super elaborato per nascondere la pochezza di contenuti, in questo caso sono critico con chi dei contenuti se ne frega proprio, purché ci sia da scuotersi un po’.
Intendiamoci, non ho nulla contro la musica leggera in tutti i sensi o ballabile, (anch’io ne usufruisco e ne produco), ma credo che dovrebbe essere normale sentire a volte l’esigenza di ascoltare qualcosa di un po’ più impegnativo, a livello di testi o almeno musicalmente.
Inizialmente il brano doveva durare almeno un minuto in più, ma la provocazione del “Ne vuoi ancora? Basta!” (Do you want some more, and stop! nel testo) mi è piaciuta così tanto, che ho deciso di troncarlo.
Il titolo è un omaggio al software che ho utilizzato per comporre questo pezzo. Oltre a ‘Omega Revolution’, questo è infatti l’unico brano che ho creato interamente all’interno del programma Reason, della Propellerhead (ora Reason Studios).
Curiosamente non ricordo assolutamente nulla di questo brano, se non che un giorno, spulciando nell’hard disk in cui conservo idee musicali e brani completi me lo sono ritrovato bello pronto. Se non fosse che è chiaramente la mia voce quella che canta e che lo stile è al 100% Sir Joe, potrei anche dubitare che sia mio ????
Questo è l’unico brano di ‘Why-Fi’ che ho composto prima del 2014 (è del 2008, per l’esattezza), tanto che inizialmente doveva far parte di ‘The Observer‘, ma è poi stato rimpiazzato da ‘Sahara’.
Il tutto è nato quando ho avuto l’esigenza di testare il nuovo campionatore incluso in Ableton Live. Non volendo utilizzare suoni già presenti ma registrazioni fatte sul momento, ho acceso il microfono e ho iniziato a registrare i dialoghi tra alcuni miei ignari parenti acquisiti. Poi ho selezionato le registrazioni con meno fruscio (non avevo neanche idea di cosa dicessero, perché capisco il polacco piuttosto poco) e ho iniziato a giocare con il campionatore.
In seguito mi è arrivata in testa da chissà dove una melodia molto stile Kraftwerk, e da lì ha iniziato a prendere corpo il brano.
Ennesimo brano strumentale nato un po’ per caso, mettendo insieme melodie che mi frullavano in testa e vecchie registrazioni di uno speaker americano.
Dopo averlo intervistato anni prima per una rivista musicale brasiliana con cui collaboravo, nel 2010 ho finalmente avuto il piacere di conoscere di persona a Budapest Balasz Frank, conosciuto anche come V.E.N. (Virtual Explorer of Noise). Con lui c’era anche Simon, leader della dark/electro/terror EBM band Servo.Hatred, che aveva debuttato nel 2006 come band di supporto dei Combichrist al loro concerto di Budapest.
I due avevano collaborato in un brano chiamato ‘Nothing Remains’, e qualche tempo dopo Balasz è stato così gentile da mandarmi le singole tracce del pezzo per permettermi di farne un remix. Io ho tolto qualche suono, ne ho aggiunti altri e ho ri-arrangiato alcune parti, e il risultato finale è il brano di chiusura di ‘Why-Fi’.
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