THE ELECTRONIC CORNER

Massimo Mascheroni

ODRZ: Viaggio nella Sperimentazione Musicale

Massimo Mascheroni dice:

ODRZ è un’entità

Avere accesso a un’ampia gamma musicale mi ha aperto la mente come ascoltatore.

Il primo passo per creare la nostra musica è quello di avere un progetto

Apriamo la nostra libreria di suoni, ne selezioniamo alcuni e iniziamo a suonare.

ODRZ è un progetto postindustriale italiano composto da Massimo Mascheroni e Antonio Maione.

Questa è un’intervista con Massimo, un appassionato di musica dal gusto eclettico che trae ispirazione per le sue composizioni da un ampio bacino di influenze.

Sir Joe: Massimo, tu sei una metà di ODRZ, che significa…?

Massimo Mascheroni: In realtà, non significa nulla.
La storia è questa: per 8 anni io e Antonio abbiamo suonato in un trio cyberpunk industrial power, chiamato ‘Onde Rozze’. Quando il terzo membro della band se n’è andato, abbiamo abbreviato il nome in ODRZ.

SJ: Ho capito. Senti, si può dire che la tua musica sia più vicina alla sperimentazione noise che alla musica come la si intende normalmente, ossia con brani composti da strofa, ritornello e così via.
So anche che sei appassionato di molti generi musicali, dalle ballate romantiche all’heavy metal.
Questo ha portato a chiedermi: come mai, con uno spettro così ampio di musica che ti piace tra cui scegliere, hai finito per fare qualcosa che non è propriamente musica? C’è un legame, o è una pura coincidenza?

MM: Non ne ho idea.
È vero che non sono un ascoltatore di musica convenzionale, perché passo da japanoise, post industrial, industrial, post punk, new wave a easy listening, musica pop italiana, progressive, italodisco, disco music e così via.
Credo che avere accesso a una gamma musicale così ampia mi abbia aperto la mente di ascoltatore, e mi abbia portato a proporre una musica che è un mix di tutte le cose che ascolto.
Anche se gli ODRZ si concentrano principalmente sulla musica industriale e sulla musica noise, siamo interessati ad aggiungere qualcosa di più musicale al rumore, come la psichedelia, per esempio.

SJ: Prima, quando ti ho presentato, ho detto che sei una metà della band e tu hai menzionato Antonio, il tuo partner musicale.
Qual è il tuo ruolo e qual è il ruolo di Antonio nella band?

MM: ODRZ è un’entità.
Ognuno di noi è una metà di questa entità e non ha un ruolo specifico nella band.
Suoniamo diversi tipi di strumenti, ma siamo solo uno la metà dell’altro.

SJ: Come create le vostre canzoni?
Nel mio caso (faccio soprattutto synth-pop) in un certo senso ricevo in sogno lo ‘scheletro’ della canzone, e quando sono in studio devo solo svilupparla.
Con il tipo di musica che fate voi, però, credo che un approccio del genere non sia fattibile. Quindi, come nasce e si sviluppa un vostro brano?

MM: Il primo passo è avere un progetto. Partiamo da un progetto e creiamo alcune regole.
Poi apriamo la nostra libreria di suoni, ne selezioniamo alcuni suoni e iniziamo a suonare.
Mentre suoniamo, improvvisiamo, e quando otteniamo qualcosa che ci piace (lo si potrebbe chiamare lo scheletro della canzone), aggiungiamo altro materiale.
Non abbiamo regole sulla lunghezza del brano, perché dipende dal progetto. Abbiamo alcuni progetti che durano 30 secondi e altri che durano un’ora.

(Ora ti invito a guardare il video qui sotto, a partire dal minuto 07:23. Credimi, ne vale la pena).

Ringrazio Massimo Mascheroni per la disponibilità.

Link al sito ufficiale di  ODRZ

L’elenco delle altre interviste a brillanti artisti di musica elettronica lo trovi nella pagina The Electronic Corner.

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