THE ELECTRONIC CORNER

Cosmo Cocktail

Astronomia, Synthwave e i Favolosi Anni '80

Cosmo Cocktail dice:

Ciò che mi ispira non è un artista in particolare, ma tutta l’atmosfera e lo spirito degli anni ’80

Produco ogni album come se fosse la colonna sonora di un ipotetico film

Mi piacerebbe suonare di nuovo dal vivo

Uso solo sintetizzatori hardware per costruire le canzoni, ma uso plug-in per gli effetti

Sei un fan della synth-wave e della space music? Allora questo articolo è soprattutto per te!
Detto ciò, qualsiasi amante della musica elettronica troverà comunque informazioni interessanti in questa intervista di Cosmo Cocktail per ‘The Electronic Corner’.

Sir Joe: Cominciamo dal nome del tuo progetto.
Tu fai musica synth-wave che spesso si avvicina a ciò che potrebbe essere definito come ‘space music’, ma so che sei anche appassionato di astronomia e cosmologia, quindi mi chiedevo: c’è un collegamento tra il tuo interesse per l’astronomia, il nome della tua band e il tipo di musica che proponi?

Cosmo Cocktail: Sì, c’è. Mi piace molto tutto ciò che riguarda lo spazio, ecco perché ho scelto Cosmo come prima parola del nome del mio progetto.
Ed è un cocktail perché la mia musica ha due volti: a volte produco musica spaziale, altre volte più estiva, o musica allegra per così dire.
Quindi, il mio nome d’arte copre entrambi gli aspetti della mia produzione.


SJ: La tua musica è saldamente radicata negli anni ’80: rullanti corposi, suoni analogici e così via.
Posso supporre che gli artisti che ti ispirano di più siano anche degli anni ’80? Chi sono?
 

Cosmo Cocktail: Sì, certo, ma poiché ascolto diversi generi di musica, ciò che mi ispira non è un artista in particolare, ma tutta l’atmosfera e lo spirito degli anni ’80.
Inoltre, anche se il synth pop e il pop classico degli anni ’80 sono una grande influenza, sono anche un grande fan della synth-wave, quindi ci sono molti nuovi artisti di questo genere che mi ispirano molto.

SJ: Ho notato che usi raramente le voci nei tuoi brani, suppongo perché ritieni che aggiungere un cantato rovinerebbe la canzone, anziché migliorarla. Ci sono altre ragioni per questa scelta?

Cosmo Cocktail: Le ragioni sono principalmente due.
La prima è che non so cantare e penso che la mia voce non sia adatta al canto, quindi preferisco limitarmi a usare i miei strumenti.
L’altra ragione è che amo le colonne sonore, e le colonne sonore sono principalmente strumentali. Dal momento che produco ogni album come se fosse la colonna sonora di un ipotetico film, preferisco suonare musica strumentale.
Detto ciò, ho pubblicato un brano cantato e sono molto contento del risultato. Ho un’idea in mente che richiede una voce, perciò, anche se questa idea non è ancora ben definita, sono certo che in futuro registrerò di nuovo un brano cantato.
 
SJ: I tuoi lavori sono pubblicati dall’etichetta gestita dal nostro comune amico Kostas, dei Paradox Obscur.
Come sei entrato in contatto con lui?
 

Cosmo Cocktail: Sono entrato in contatto con Kostas e la sua etichetta Werkstatt Recordings circa 8 anni fa.
In quel periodo, stavo pubblicando musica per una piccola etichetta nel Regno Unito, ma avevo registrato una cosa che volevo pubblicare per un’etichetta più grande.
Ho conosciuto Kostas su Twitter e sono subito entrato in sintonia con lui, perché avevamo lo stesso background e le stesse radici musicali, quindi abbiamo subito concordato una pubblicazione e le cose sono andate molto bene. La mia prima pubblicazione con Werkstatt Recordings è stata un EP chiamato ‘Atmosphere Zero’, e poi ho pubblicato l’album ‘Aurora’, che è andato molto bene.

SJ: Di recente hai pubblicato su Instagram alcune foto di vecchi concerti, e ho avuto l’impressione che ti piaccia molto esibirti dal vivo. C’è qualche possibilità di vederti di nuovo in concerto in futuro?

Cosmo Cocktail: Bella domanda! Sì, adoro suonare dal vivo.
Prima della pandemia avevo suonato 8 concerti nella mia zona e uno a Vienna. Con l’arrivo del Covid, tutto si è fermato nella mia zona e questo è il principale motivo per cui non ho più suonato dal vivo.
Mi piacerebbe farlo di nuovo, perché ho un nuovo album; non è ancora stato pubblicato, ma dovrebbe uscire l’anno prossimo.
Quindi, sono abbastanza sicuro che in futuro, forse già l’anno prossimo, suonerò di nuovo dal vivo da qualche parte.
 

SJ: Parliamo del tuo studio, e ora ti cito: “Ho rimosso alcuni apparecchi… meno è meglio!”
Cosa ti ha fatto dire che “meno è meglio”?

Cosmo Cocktail: Meno è meglio perché penso che non ci sia bisogno di un grande studio, per il tipo di musica che procongo. Ecco perché uso solo pochi sintetizzatori, al momento.
Penso di avere un buon studio, bilanciato per le mie esigenze e non troppo costoso da mantenere.
Usare pochi strumenti mi permette di essere più concentrato sulla musica che sui mezzi per farla.
Inoltre, nel corso degli anni ho notato che preferivo usare sempre le stesse macchine perché le conosco molto bene. Se ne avessi di più, potrei sentirmi un po’ perso nel imparare come usarle invece che concentrarmi sulla musica.

 

SJ: E usi solo hardware, giusto? Non usi sintetizzatori virtuali.

Cosmo Cocktail: Uso solo sintetizzatori hardware per comporre e registrare le canzoni, ma uso plug-in per gli effetti. Registro sul computer e poi applico gli effetti.
Quando si tratta di suonare, però, preferisco farlo con le mie macchine e di solito uso il sequencer interno dei sintetizzatori.

SJ: Quale DAW utilizzi?
 

Cosmo Cocktail: In realtà, non uso una workstation audio digitale come fanno tutti, bensì un software di registrazione molto semplice, chiamato Audacity.
So che è una scelta molto insolita, ma mi sento molto a mio agio quando lo uso. Ho imparato a usarlo bene e non mi crea problemi o limitazioni.

(Ora ti invito a guardare il seguente video, a partire da 12:20, dove Luca ci mostra il suo studio).

Ringraziamo Cosmo Cocktail per aver introdotto la space music nel mondo di The Electronic Corner.

Ricordati di dare un’occhiata alla pagina Bandcamp di Cosmo Cocktail.

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